Il castello di Chillon

4 01 2008
Lake Leman lies by Chillon’s walls:
A thousand feet in depth below
Its massy waters meet and flow;
Thus much the fathom-line was sent
From Chillon’s snow-white battlement,
Which round about the wave enthrals:
A double dungeon wall and wave
Have made – and like a living grave
Below the surface of the lake
The dark vault lies wherein we lay .

È così che Lord Byron descrive la splendida posizione del Castello di Chillon, in cui il poeta inglese ambientò il celebre poema dal titolo “ Il Prigioniero di Chillon” e nel quale si narra del destino di Bonivard, patriota ginevrino e seguace della Riforma, che rimase incatenato al quinto pilastro della prigione per quattro anni nel XVI secolo. La storia del prigioniero di Chillon colpì profondamente l’immaginario pubblico e contribuì notevolmente ad accrescere la fama del castello, visitato dallo stesso Byron, il quale vi incise il proprio nome sul terzo pilastro.
Il castello di Chillon, ancora in eccellenti condizioni, risale all’XI secolo; si tratta di un classico castello medievale, con il ponte levatoio, i camminamenti che attraversano i bastioni, le torri di avvistamento che permettono un’eccezionale vista sul lago di Ginevra e sulla vicina città di Montreux. Di proprietà dei vescovi di Sion, prima del 1150 Chillon passò sotto il controllo dei conti di Savoia; nel 1214 il conte Tommaso I fondò la città nuova di Chillon, a est del castello (l’odierna Villeneuve), che prese il posto del borgo di Chillon.
I registri contabili indicano che a Chillon si svolsero lavori a partire dal 1257. Dal 1232 i conti di Savoia Amedeo IV, Pietro II e Filippo fecero ampliare l’edificio: rafforzarono così la seconda cinta muraria sul fianco che dà sulla strada. Edificate attorno al 1235, le tre torri della seconda cinta vennero rialzate tra il 1260 e il 1266. Sotto Pietro II, direttore dei lavori fu Pierre Mainier, il quale, rimaneggiando a fondo e completando quanto già esisteva, ha conferito al castello la sua fisionomia definitiva ed il suo complesso armonioso.
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Sul versante del lago, la più mirabile invenzione del geniale architetto, ed anche la più spettacolare, fu la costruzione dei famosi sotterranei, che si susseguono senza interruzione quasi da un capo all’altro del castello. Questi sotterranei sostituirono le antiche travature. Con i loro massicci pilastri, le robuste nervature, le volte ad ogiva incrociate, sono davvero imponenti. Non dimentichiamo di essere nel XIII secolo, quello, cioè, delle magnifiche cattedrali gotiche.
Il più grande di questi sotterranei è noto con il nome di prigione di Bonivard, nel quale fu appunto imprigionato il protagonista del celebre poema di Byron; ma molti altri furono i prigionieri rinchiusi nei sotterranei di Chillon: nel 1348 gli Ebrei di Villeneuve che, accusati di aver avvelenato le fontane e provocato la peste, furono bruciati vivi; nel 1379, Pierre Gerbaix, tesoriere generale di Savoia che, vittima di un’ingiustizia, fu liberato nel 1384 e rimesso in carica; nel 1389, Othon de Granson, il cavaliere –trovatore, accusato di aver complottato l’assassinio del conte Amedeo VII e che trovò la morte in un duello giudiziario contro Gérard d’Estavayer; nel 1445, Guillaume Bolomier, cancelliere di Savoia, che morì per annegamento ufficiale l’anno successivo. Nel XVI e XVII secolo, molti presunti maghi e streghe furono rinchiusi a Chillon, torturati e uccisi fra crudeli supplizi.

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Le prigioni vennero abbandonate nel 1895 e fu proprio nel XIX secolo che il castello cominciò ad avere una certa fama nel mondo e che iniziò a diffondersi la sua immagine di affascinante monumento storico , misteriosa fortezza medievale, antica residenza signorile. Già luogo di ambientazione della Nuova Eloisa di Rousseau, del poema di Byron dedicato a François Bonivard, descritto da Victor Hugo e dipinto da Gustave Courbet, il castello di Chillon divenne monumento storico nel 1888, ponendo il problema della sua salvaguardia. Lo stesso anno fu fondata un’associazione che, prefiggendosi questo scopo, conferì all’architetto Albert Naef il mandato di restaurare l’edificio. Naef cercò di riproporre l’immagine medievale del castello di Pietro II, anche se ciò comportò il sacrificio delle parti aggiunte in seguito. Nel 1914 Ernest Correvon iniziò il primo restauro degli affreschi della Camera domini e della cappella. Con il restauro della cappella è cominciata una nuova fase che consentirà di conoscere meglio la storia del castello. Il castello di Chillon è attualmente una delle mete turistiche più frequentate della Svizzera, con quasi 300.000 visitatori l’anno.

Sito Internet Castello di Chillon: http://www.chillon.ch/

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1. NOTA AL TESTO IN INGLESE: Bagna il Lemano di Chillon le mura:/ Mille piedi colà profondo il letto/ E de’ vasti suoi flutti; a tanto appunto/ La scandaglio calò dá bianchi merli/ Gettato del castel/che d’ogni intorno/Da l’acqua è cinto: acque e muraglie ha fatto/Una doppia prigione, ed una tomba/Di viventi simil: sotto il livello/Del lago è posta l’altra vôlta in cui/Noi giacevam. (Traduzione di G. Nicolini)


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2 responses

30 08 2008
rsfusco

belle notizie… affascinante

30 08 2008
rsfusco

non si è mai sazi di storia

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